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VIDEO| Maratona Trieste. Nessun africano ingaggiato. È polemica

“Nessun atleta africano sarà ingaggiato per la mezza Maratona”.

Questa la frase da cui è partito tutto. Da qui in poi è cominciata la bufera sul Running Festival di Trieste, in programma dal 2 al 5 maggio. A pronunciarla è stato l’organizzatore Fabio Carini, presidente della Adp Miramar.

Il patron della gara podistica spiega però che la sua posizione non ha nulla a che vedere col razzismo:

“Alla manifestazione possono iscriversi atleti di qualsiasi nazionalità.  Quest’anno abbiamo deciso di prendere soltanto atleti europei affinché vengano presi provvedimenti che regolamentino il mercimonio di atleti africani di altissimo valore, che vengono sfruttati. Questa è una cosa che non possiamo più accettare”.

Come precisa “Il Piccolo di Trieste” oggi in edicola,  Carini si riferisce alle spese che le organizzazioni delle manifestazioni sostengono per avere ai nastri di partenza runner di alto profilo e all’atteggiamento dei loro manager, che intascherebbero i cachet dando poco o nulla ai propri rappresentati:

“Troppi organizzatori subiscono pressioni di manager poco seri che sfruttano gli atleti e li propongono a costi bassissimi: ciò va a scapito della loro dignità e danneggia atleti italiani ed europei, che non vengono ingaggiati perché hanno costi di mercato”.

Ma per il Pd si tratta solo di pretesti. Per il segretario regionale Cristiano Shaurli

“con motivazioni che hanno un retrogusto d’ipocrisia, la nostra regione riapre la stagione dell’apartheid nello sport”.

Il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Russo richiama

“l’Alabama del Ku Klux Klan: credo che Trieste meriti di meglio che essere ricordata come la città in cui le istituzioni gettano nei cassonetti le coperte ai clochard e organizzano le mezze maratone monocromatiche”.

Carini risponde a tutti in serata alle accuse, dicendo di essere

“soddisfatto perché finalmente si parla di una questione arcinota e su cui le federazioni dovrebbero togliersi il prosciutto dagli occhi, smascherando le connivenze a tutti i livelli. Di certo ci sono società e manager che agiscono in modo specchiato, ma molti vogliono atleti che corrano veloce e costino zero, costretti a dormire negli scantinati e senza paga”.

Poi lo stesso organizzatore prova a stemperare le polemiche:

“siamo ben oltre l’aver preso un granchio. Creiamo assieme il messaggio più giusto, affinché si smetta di usare tali ragazzi per guadagni facili. Questo messaggio non puo’ non partire da Trieste, città più multiculturale d’Italia”.

ECCO LE DICHIARAZIONI VIDEO DELL’ORGANIZZATORE