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Atp Madrid: Nadal trionfa ancora!

Il maiorchino conquista il quinto titolo a Madrid (trentesimo Master 1000 della sua carriera) battendo in finale l’austriaco Dominic Thiem, superato con il punteggio di 7-6(8) 6-4, in una finale tirata e che ha sancito il definitivo ritorno di Nadal quale contendente pressoché inarrestabile sul rosso.

Se le vittorie nei tornei di Montecarlo e Barcelona non fossero state sufficienti a fugare eventuali dubbi circa la tenuta fisica e mentale di Rafa, con la vittoria in terra madrilena Nadal si è definitivamente riaffermato come il vero e incontrastato dominatore dei rossi campi da gioco, presentandosi in una versione molto simile a quella di qualche anno fa ed emanando la stessa aura di invincibilità, su questa superficie, dei tempi che furono.

Lo spagnolo era chiamato ad un ardua prova, lo attendeva un tabellone sulla carta ostico, e avrebbe potuto risentire degli sforzi delle settimane precedenti. Giocare in back-to-back non è mai uno scherzo e la carta d’identità parla della trentina superata da un po’, motivi per i quali non era così scontato che riuscisse ad imporsi anche a Madrid. In realtà Nadal non si è limitato a vincere, ma si è prodotto in una vera e propria dimostrazione di forza, sbaragliando gli avversari senza mai soffrire più di tanto. Non tenendo conto del match d’esordio del maiorchino contro il nostro Fabio Fognini, in cui Rafa si è presentato sotto effetto di antibiotici per curare una fastidiosa otite, non si è mai avuta la sensazione che i match potessero sfuggirgli di mano o che potesse perdere le redini di un discorso avviato già tre settimane or sono.

Kyrgios al terzo turno, Goffin in quarti e Djokovic in semifinale sono state le vittime dello spagnolo. Tutti match senza storia. Kyrgios non pervenuto, Goffin ha provato invece ad offrire una strenua resistenza ma è crollato sotto i colpi di Nadal, troppo potenti, precisi, inesorabili.
Discorso a parte deve esser fatto, però, per Nole Djokovic. L’ex numero uno del mondo sembra un pallido riflesso del giocatore che ha dominato il circuito negli ultimi tempi e nessuno dei drastici provvedimenti da lui stesso adottati sembra avergli dato alcun beneficio, da ultimo la spuntata al libro paga di tutto il suo staff, alla ricerca di una scossa che possa stimolare una risposta motivazionale che ormai latita da molti mesi. Sembra difficile, allo stato attuale, prevederne un improvviso ritorno ai livelli di qualche tempo fa, ma mai dire mai, i grandi campioni sono tali proprio perché dotati di risorse insospettabili e chissà che nei prossimi impegni il serbo non tiri fuori il classico coniglio dal cilindro.

In finale Rafa ha affrontato Thiem, un rematch, dato che i due si erano affrontati a Barcelona una settimana prima con esito poco confortante per l’austriaco. La musica però sembra diversa in questo secondo confronto con lo sfrontato Dominic, che tiene molto bene il campo, i suoi colpi sono sicuri e incisivi e mostra un’ottima condizione fisica. Un primo set di ottimo livello in cui Thiem è riuscito a portarsi anche avanti di un break sul 3 a 1 per poi essere riagganciato da Nadal, che si aggiudicherà il primo parziale con il punteggio di 7-6 (10-8). Nel secondo set sarà il maiorchino a strappare il servizio all’avversario e riuscirà a difendere il proprio turno di battuta seppur con qualche brivido, fino alla fine, per poi chiudere 6-4 il secondo parziale.

Su Rafa e sul gioco che ha espresso qualsiasi altra analisi si rivelerebbe ridondante e superflua. Ciò che trovo di estremo interesse, invece, è constatare come potremmo aver trovato un futuro contendente e forse primatista del rosso in Dominic Thiem (ovviamente Nadal permettendo). Classe ’93, il giovane austriaco sta raggiungendo un’importante consapevolezza nei propri mezzi e la terra battuta ben si confà al suo gioco fatto di un ottimo mix di qualità fisiche e tecniche. I suoi colpi in top spin, eseguiti con aperture abbastanza ampie, traggono vantaggio dal maggior tempo a disposizione concesso dalla superficie per impattare la palla e si rivelano molto profondi ed efficaci. Gli Internazionali d’Italia e il Roland Garros saranno vetrine importanti per il giovane talento e sono convinto non si lascerà sfuggire l’occasione di ben figurare.

Per chiosare su Rafa, mi sembra doveroso ricordare come grazie alla vittoria appena maturata guidi la Race e si sia portato in testa alla suddetta scavalcando Roger Federer, il quale ha praticamente rinunciato alla stagione sul rosso per non stressare eccessivamente il suo fisico. Ora il maiorchino punta ad imporsi a Roma, e a meno di sorprese o di cedimenti fisici improvvisi, davvero non si vede all’orizzonte qualcuno capace di fermarlo e impedirgli di far suoi anche gli Internazionali.