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Corea del Nord, missile sorvola il Giappone. Convocato il Consiglio di sicurezza dell’Onu

Pyongyang. Kim Jong-un bussa alle porte di Tokyo, lanciando un missile dalle potenzialità belliche elevate che ha attraversato i confini settentrionali del Giappone intorno alle 5:57 locali per poi rompersi in tre parti finendo a largo dell’isola di Hokkaido.

Il missile lanciato da Kim Jong-un, che è passato oltre i confini settentrionali nipponici, secondo la Corea del Sud, ha percorso, ad un’altezza di 550 km, 2700 km ed avrebbe le caratteristiche di un vettore a lunga gittata.

Il diciottesimo missile lanciato da Pyongyang nel 2017 è stato definito dal governo nipponico come “una minaccia grave senza precedenti. Il lancio è un atto di estrema gravità e costituisce una seria minaccia per la sicurezza dell’intera regione”.

Difatti, il Premier giapponese, Shinzo Abe, è apparso in tv e il governo ha dato disposizioni alle popolazioni del nord del paese di mettersi, nel caso, al sicuro. In tv è scattato l’allarme:

“Lancio di missile, lancio di missile, portatevi in un luogo sicuro”.

In un incontro separato con la stampa, il ministro degli Esteri nipponico, Taro Kono, ha definito la scelta del lancio del missile nordcoreano a sud della costa dell’isola di Hokkaido come una decisione opportunistica per Kim Jong-un: un razzo sull’isola di Guam, secondo Kano avrebbe provocato reazioni molto più gravose per Pyongyang da parte degli Stati Uniti.

Infatti, gli Usa si sono limitati a dire che il lancio non costituisce alcun pericolo per gli Stati Uniti.

La Cina, invece, attraverso il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Hua Chunying, ha chiesto moderazione e autocontrollo a tutte le parti coinvolte. Hua ha inoltre lanciato un appello per l’apertura di trattative di pace, dal momento che “pressioni e sanzioni” contro Pyongyang “non sono in grado di risolvere la questione alla radice”. Pechino “si oppone” alle mosse della Corea del Nord in violazione delle risoluzioni dell’Onu, e ritiene che “la situazione resta altamente sensibile e tutti dovrebbero creare le condizioni per la ripresa del dialogo e i negoziati”.

“Estremamente preoccupata”, invece, è la Russia che, attraverso il suo ministro degli esteri, Sergei Riabkov, ha fatto sapere che “c’è una tendenza all’escalation delle tensioni e siamo estremamente preoccupati per lo sviluppo generale”; mentre Konstantin Kosachev, presidente della commissione Esteri della Camera alta del Parlamento russo, ha dichiarato che la “Corea del Nord ha dimostrato che le sue minacce alla base americana di Guam non sono un bluff”.

La Corea del Sud ha già risposto militarmente, tenendo manovre aeree con quattro caccia F-15 che hanno sganciato otto bombe MK-84 su target al Pilseung Range, campo militare sulla costa orientale, ed ha inoltre avvertito che, se i test continueranno, ci saranno rappresaglie, sostenendo che l’ultimo lancio è una “nuova flagrante violazione” delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza Onu che, dopo il primo lancio di missili, il 4 luglio, aveva approvato un nuovo pacchetto di sanzioni.

Intanto, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu si riunirà oggi d’urgenza su richiesta di Usa, Corea del Sud e Giappone “sulle minacce a pace e stabilità” dopo il lancio del per missile. Lo riporta l’agenzia Yonhap, citando un funzionario del ministero degli Esteri di Seul.