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M5s, Nugnes Shock: “Abbiamo fallito, decisioni sempre calate dall’alto”

“Il Movimento non è più il Movimento. Dovevamo essere meglio dei partiti, superarli. Ammettiamolo: non siamo riusciti a realizzare la democrazia diretta”

Sono parole della Senatrice Paola Nugnes, una grillina considerata “dissidente”, che nel suo sfogo svela tutte le criticità nel meccanismo della democrazia partecipata, alla base del Movimento 5 stelle.

“Darsi delle regole non è un problema. Anzi, l’abbiamo chiesto in più occasioni, per evitare una regola diversa per ogni situazione. Il problema è il verticismo esasperato: il M5S ha fallito nella democrazia partecipata. A questo punto, meglio i partiti tradizionali nella loro organizzazione interna che tanto osteggiavamo”.

E sulle modalità elettive dei candidati che andranno poi a ricoprire ruoli istituzionali dichiara:

“Se le proposte le fa una persona sola e la votazione online (per candidati e decisioni) è praticamente solo una ratifica di scelte decise dall’alto, allora abbiamo sbagliato”.

Non c’è dubbio, la Nugnes ha perso ogni speranza nei confronti del Movimento. Da interna infatti, conosce bene i meccanismi che governano la forza politica parlamentare più ampia d’italia, nata dall’idea di Grillo e Casaleggio con la piattaforma Rousseau, sulla quale afferma:

“Può andar bene per una struttura privata, per decisioni interne, ma la democrazia diretta è un’altra cosa. Se si devono decidere cose che riguardano tutti i cittadini, non può votare solo una parte e le proposte devono venire dal basso, devono essere dibattute e poi votate…”.

La Nugnes passa poi col commentare il voto in abruzzo, in cui il M5s ha preso una sonora batosta, dettata probabilmente da una fuoriuscita di binari rispetto agli ideali per cui si era distinto nel momento della sua creazione…

“Quali sono i nostri valori non lo so più. È positivo ripartire dai territori, ma l’errore non è aprire a liste civiche, ma allearsi con qualcuno che non condivide i nostri principi”.

Pungente anche la considerazione sull’alleato di governo..

“Dicevamo soprattutto: ‘Mai coi vecchi partiti’. E poi governiamo col partito più vecchio del Parlamento!”.

Ma quindi cosa è diventato il movimento ? 

“Credevo che essere né di destra, né di sinistra significasse andare oltre i vecchi schemi. Ma gli ideali restavano quelli di sinistra: l’ambientalismo, i beni comuni, l’uno vale uno, non lasciare mai nessuno indietro. Ormai ci si sposta di qua o di là a seconda della convenienza, senza sapere dove andare”.