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Nuove regole di candidatura per il M5S. Più potere a Di Maio

Il concetto di ‘uno vale uno’, su cui si basa il M5S, esce notevolmente ridimensionato dalle nuove regole in occasione delle prossime elezioni. Le nuove norme infatti, puntano ad attribuire più potere al capo politico, che avrà maggiore voce in capitolo potendo intervenire anche sulle decisioni della base.

Luigi Di Maio avrà quindi il potere di escludere i possibili candidati “se le loro condotte saranno contrarie a quanto stabilito del codice etico”. Ma, cosa ancora più importante, avrà l’ultima parola anche sulle candidature nei collegi uninominali che potranno anche non essere iscritti al blog di Grillo.

Una svolta epocale che permetterebbe al M5S di aprirsi all’esterno a quei nomi della società civile, capaci di incidere nei territori e portare quindi più voti. Ma soprattutto concederebbe a Di Maio la possibilità di avere le “figure competenti e sensibili” per formare la nuova squadra di Ministri.

Resterà del tutto inalterato per i listini proporzionali. I nomi inseriti verranno fuori dalle Parlamentarie, ossia le votazioni sul web, comunque previste (si potranno votare 3 nomi). I candidati potranno presentarsi sia in un collegio uninominale che nel listino, ma sempre nello stesso collegio di residenza. Una norma per ovviare al Rosatellum, che varrà innanzitutto per i capilista.

Resta una domanda aperta: se davvero i candidati nell’uninominale verranno scelti tra i non iscritti al M5S, nel caso di una loro elezione, chi gli vieterà di fare scelte contrarie al MoVimento?