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Marketing elettorale. Piepoli: “Di Maio attrae, ma Renzi è il più seduttivo”

Un esperimento, simile a quelli svolti nelle ricerche di marketing, potrebbe essere in grado di quantificare l’importanza dei singoli candidati politici.

Luomo è un «animale politico», diceva Aristotele. Di certo, noi italiani siamo un popolo pieno di tali animali: di uomini che, indossando le vesti di politici, tengono le redini dei numerosi partiti che si avvicendano ed affannano nella corsa al potere. Soprattutto in clima pre-elettorale.

E se si potesse quantificare il peso che i singoli candidati hanno nel partito di appartenenza e, quindi, nella politica in generale? Questa settimana, come si legge in un articolo su La Stampa di Nicola Piepoli, è stato realizzato un vero e proprio “esperimento” finalizzato a determinare, in termini di voti, l’incidenza dei singoli candidati con la loro presenza in questo o quel partito.

Sono stati così creati quattro «tracciati mentali», quattro indicatori (di fiducia, di attrazione, di seduzione e di intenzione di voto effettiva) simili a quelli utilizzati nelle ricerche di marketing. I candidati politici sono stati trattati ed analizzati come prodotti del mercato, pronti per la vendita.

  1. Secondo il primo indicatore, quello “di fiducia”, in ordine troviamo: l’attuale presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni; seguito dal presidente del Senato, Pietro Grasso; dal ministro Dario Franceschini; dalla presidente della Camera, Laura Boldrini; e da Matteo Renzi, Segretario Pd.
  2. L’indicatore “di attrazione”, secondo dei quattro, individua i “candidati più vitali”, più attraenti per i “consumatori”. Qui, al primo posto il leader dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio; al secondo il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi; al terzo il leader della Lega, Matteo Salvini; e, di seguito, Paolo Gentiloni e Pietro Grasso.
  3. Il terzo indicatore è quello “di seduzione” e definisce la capacità di ogni singolo candidato di attrarre elettori e, quindi, voti. L’elenco sia apre con Matteo Renzi, seguito a ruota da Paolo Gentiloni, Matteo Salvini, Luigi Di Maio e Dario Franceschini.
  4. Infine, tenendo conto dell’intenzione effettiva di voto per un candidato premier, primeggia Paolo Gentiloni nell’ultimo dei quattro «tracciati mentali». Ma “buone intenzioni di voto” sono state riconosciute anche a Dario Franceschini, Matteo Renzi, Pietro Grasso e Luigi Di Maio.

Il risultato di questa ricerca di marketing ha evidenziato come, primo fra tutti, l’attuale presidente del Consiglio rappresenti il prodotto più stabile, in termini di fiducia, capacità attrattiva, seduttiva e di voto, del “mercato politico”. Guardando ai singoli indicatori, però, è il pentestellato Di Maio il più attraente per gli elettori italiani, mentre Renzi il più seducente.

Naturalmente, si tratta di un sistema predittivo ancora tutto da approfondire. Ma, i risultati cui conduce sono indubbiamente molto interessanti, soprattutto in un contesto di fervore pre-elettorale.