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Regionali in Sicilia – Claudio Fava attacca PD e grillini:”no al centrosinistra con Alfano. M5s non parla di mafia perchè non porta voti”

Potrebbe essere Claudio Fava in candidato del Mdp alle Regionali in Sicilia del prossimo 5 novembre. Intanto Il vicepresidente della commissione Antimafia ha parlato con Navarra, pronto a un passo indietro, e ha il via libera di Sinistra italiana. Mdp sonda disponibilità anche del senatore Mineo

Fava  potrebbe essere il nome giusto per tenere unito il fronte della sinistra. Il vicepresidente della commissione Antimafia ha parlato con Ottavio Navarra, che era pronto a candidarsi in prima persona ma è disponibile a un passo indietro per tenere unita la sinistra tra le varie sigle di Rifondazione, Sinistra Italiana ed Mdp-Articolo 1.

 

Lo stesso Fava si era così espresso all’ Adnkronos:

Oggi ho ricevuto questa proposta da un’area abbastanza ampia che tiene insieme forze, partiti e movimenti di sinistra. Ci sto pensando, mi sono preso 24 ore di tempo per decidere in un senso o nell’altro, lunedì scioglierò la riserva. Essere rimasti al tavolo da poker aspettando l’ultima mano di Alfano che avrebbe deciso se concedere i propri favori al centrodestra o al centrosinistra è uno scenario malinconico. La Sicilia, la sua vocazione politica, il desiderio di riscatto da una lunga stagione di pessima politica è diventata carne da macello per trattative romane. Questo è irresponsabile”. E’ irresponsabile sul piano politico chiamare in questa alleanza Alfano per ciò che rappresenta in Sicilia la sua esperienza ed è inaccettabile sul piano morale il modo in cui la Sicilia è diventata una moneta da scambiare sui tavoli romani in favore di una legge elettorale. E’ una cosa molto offensiva nei confronti dei siciliani

Oggi è tornato a parlare. In una intervista rilasciata a Repubblica, affronta in primis il tema della rottura con Pisapia ed il suo Campo progressista: i due, stando al racconto dello stesso Fava, si cercano da due giorni:

Questo è un problema che deve risolvere Giuliano. No. Lo cerco da due giorni

Il problema riguarda una sua dichiarazione su Alfano e la volontà, da parte dello stesso Fava, di presentare un centrosinistra “monco” dell’alleanza con Alternativa popolare:

Per chiedergli di una sua recente dichiarazione: “È evidente che Alfano è incompatibile con il centrosinistra”, aveva detto. Io credo che Pisapia, quando ha fatto quelle considerazioni, avesse consapevolezza anche dei comportamenti al limite del codice penale da parte di alcuni esponenti di Alternativa popolare in Sicilia.

In particolare si riferisce ad:

 un sottosegretario su cui pende una richiesta di rinvio a giudizio per turbativa d’asta e corruzione elettorale e a un ex presidente dell’Ars condannato a 2 anni e otto mesi per corruzione, per esempio. Immagino che Pisapia, nell’esprimere il suo giudizio, guardasse anche a ciò che è stato Alfano e il suo movimento per la Sicilia. E magari al contributo dato alla pessima stagione di governo di Crocetta. Cos’è cambiato ora?”.

Il problema è la maggioranza, si a Palermo che in parlamento, tenuta in piedi con Alfano: su cui il giudizio è decisamente netto:

Guardi, il modello Palermo ruota attorno a un sindaco che ha amministrato bene, si è ricandidato e ha vinto: Alfano è praticamente ininfluente. Qui si riparte da zero. E non si può ripartire con uno che nei giorni pari sta a destra e in quelli dispari a sinistra

Ancora più esplicito quando gli si fa notare delle accuse rivolte a suo carico dal PD: sfasciare le alleanze e favorire girllini e centrodestra. Il pensiero di Fava è quello di proporre un’alleanza che esca dalle “dinamiche romane”:

Il nostro è solo un atto di coerenza. Noi abbiamo lavorato con il Pd e con Leoluca Orlando per ricostruire il centrosinistra, non il centrosinistra più Alfano. Questa è solo una partita romana, con il Pd che prende i voti di Ap in cambio di una legge elettorale diversa. E che fa della Sicilia un vicereame borbonico. I dem non diano la colpa a noi, se dovessero perdere

Infine un giudizio sulla mancanza del “tema mafia” nella campagna elettorale del Movimento 5 Stelle:

C’è una deriva post-moderna del movimento, che si rende conto che servono reticenza e furbizia. L’antimafia in questi anni è stata rivoltata come un calzino, si sono fatti molti errori. Ma la presenza di Cosa nostra è pervasiva nei processi sociali, economici e amministrativi. Chi lo nega o se ne dimentica è in malafede. Espellere questo tema dai propri comizi, solo perché non porta voti, significa imitare le abitudini della politica siciliana degli ultimi 30 anni