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Snooker, mondiali 2017 : Mark Selby sbanca il Crucible

Mark Selby è campione del mondo, per la seconda volta consecutiva e la terza negli ultimi quattro anni. Nella splendida cornice del Crucible Theatre di Sheffield Il numero 1 del ranking supera John Higgins per 18-15 in una finale dai mille volti e che ha regalato emozioni dalla prima all’ultima imbucata.

 

The Jester from Leicester si è confermato nuovamente come il protagonista assoluto di questo ultimo periodo, riuscendo ad esprimere, in quella che è la più importante manifestazione dello Snooker professionistico, un livello di gioco impressionante e una solidità, una forza mentale, che si è rivelata irresistibile per i suoi avversari. Selby era il detentore del titolo e partiva con il favore del pronostico, considerata anche la particolarità che il mondiale presenta rispetto ad altri tornei, ovvero quella di essere una vera e proprio maratona. Ogni match, a partire già dai primi turni, prevede un quantitativo piuttosto elevato di frames per essere portato a casa e il loro numero aumenta, logicamente, con l’avanzare alle fasi finali. Questa particolarità, in linea generale, si rivela vantaggiosa per i giocatori che sono in grado di mantenere alta l’asticella della concentrazione e della costanza per un lasso di tempo relativamente lungo e nessuno al momento, più di Selby, è dotato di questa eccezionale combinazione di talento, dedizione e resistenza alla grandissima pressione psicologica esercitata da incontri così impegnativi ed estenuanti.

Il cammino del campione è partito contro l’irlandese Fergal O’ Brien, in un primo turno che l’ha visto vincitore per 10-2 e proseguito al secondo turno con una vittoria altrettanto netta sul cinese Xiao Guodong, battuto con il punteggio di 13 a 6. Prime fasi del mondiale in cui Mark non ha mostrato neanche il suo Snooker migliore, pur apparendo chiaro a tutti che fosse estremamente determinato, centrato e pronto allo scatto decisivo durante la seconda settimana del mondiale, la più dura.

E difatti l’avversario in cui è incappato nei quarti è stato l’hongkonghese Marco Fu, un osso duro, incontrato da Selby già nella semifinale della passata edizione del torneo e sulla carta primo contendente davvero ostico e che si frapponeva tra il campione inglese e la sua riaffermazione. The Jester si è sbarazzato dell’avversario con una sessione d’anticipo, chiudendo il match per 13-3 e giocando un biliardo a tratti sublime, mettendo anche a segno, nel quindicesimo gioco, una delle “ripuliture totali” più belle di sempre a detta di molti esperti, siglando un magnifico 143 di serie:

In semifinale Mark ha incontrato l’uomo che gli ha conteso la scorsa edizione dei campionati mondiali, Ding Junhui, che aveva appena eliminato dal tabellone Ronnie O’ Sullivan ed era in un momento di forma e fiducia straordinarie. Si è avuto dunque, con un turno d’anticipo, un replay della finale del 2016 ma, se possibile, lo spettacolo offerto è stato superiore rispetto a quanto vistosi nel succitato incontro. Ding ha duellato alla pari in ogni aspetto del gioco, tenendo testa a Selby anche in quella che è la sua specialità, ovvero il gioco di difesa (Safety game). Alla fine l’inglese l’ha spuntata 17-15 in un match disputatosi al meglio dei 34 frames e si è portato ad una sola vittoria dal suo terzo titolo mondiale.

Ad attenderlo, per l’atto conclusivo, il grande campione scozzese John Higgins, già vincitore di 4 titoli mondiali di cui l’ultimo nel 2011. I due già si erano incontrati al Crucible nel 2007, e in quella circostanza la vittoria arrise proprio a quest’ultimo. Dieci anni dopo Selby ha avuto la possibilità di riscattare quella sconfitta e non se l’è lasciata sfuggire.
Mark però, per usare un eufemismo, non ha impattato il match in maniera particolarmente brillante, complice anche l’alto livello di gioco espresso da Higgins, il quale è arrivato a trovarsi in vantaggio per 10-7 al termine della seconda sessione. Nonostante tutto, la sensazione generale è stata quella che il come-back di Selby non si sarebbe fatto attendere e infatti, nella terza sessione, ecco la veemente reazione dell’inglese, che riuscirà a colmare il gap e a portarsi in vantaggio per 13-11. The Jester chiuderà poi l’incontro nella sessione conclusiva con il punteggio di 18-15, riuscendo a respingere il contrattacco dello scozzese, riuscitosi ad avvicinare fino al 17-15. Nel frame decisivo due errori di Higgins riconsegneranno a Selby il pallino del gioco e la possibilità di costruire la serie finale che lo porterà nuovamente al titolo mondiale.

La sensazione al termine del campionato appena concluso è che, considerando anche la giovane età di Selby (poco più che trentenne), potremmo trovarci in presenza di un campione in grado di egemonizzare gli anni a venire e, d’altronde, il terzo titolo in quattro anni dimostra l’attuale posizione di supremazia esercitata dall’inglese. Mark forse non avrà il talento cristallino e la spettacolarità di un O’ Sullivan o di un Judd Trump, ma è dotato di una concretezza e una forza mentale senza eguali nel circuito, accompagnate da una completezza che riguarda tutti gli aspetti del gioco e che lo rendono, per tutti, l’uomo da battere.