Segnala a Zazoom - Blog Directory

Bye Bye Boogie: DeMarcus Cousins passa ai Pelicans

DeMarcus Cousins saluta i Kings ed abbraccia i Pelicans.

Tra il serio ed il faceto proviamo a dire la nostra sulla trade che ha portato DeMarcus Cousins a giocare nella cosidetta “Big Easy”: il lungo infatti si accasa ai New Orleans Pelicans.

Cousins andrà a far coppia con Anthony Davis. La trade è stata così imbastita: Cousins e Casspi finiscono a New Orleans in cambio di Buddy Hield, Tyreke Evans, Galloway (circolano già voci di possibile buyout per entrambi), una prima ed una seconda scelta (in arrivo via Philadelphia) al Draft del 2017.

Tutto il “dolore” e la “rabbia” dei tifosi dei Kings direi che è ben espresso da un messaggio che mio fratello ha inviato al sottoscritto appena è venuto a conoscenze della notizia dello scambio. In sostanza si lamentava, per usare un eufemismo, del GM Divac e dell’intera dirigenza di Sacramento, augurandosi una immediata uscita dall’ NBA o il tanto agognato trasferimento. Sentimento totalmente contrapposto quello dello speaker Grant Napear che sintetizza così il suo pensiero su twitter: “Trading DMC was an absolute no brainer! There has been a dark cloud over this franchise for years! That cloud is now gone!”

 

Kings che sembrano aver privilegiato la scelta di ricostruire puntando sulle pick messe a disposizione dai Pelicans. Prevedibilmente una delle prime 7-8 scelte al draft del prossimo anno permetterà di arrivare a prospetti interessanti come i lunghi Lauri Markkanen degli Arizona Wildcats o Robert Williams di Texas al primo giro o Grayson Allen di Duke e Jawun Evans di Oklahoma State al secondo giro. Oltre a Malachi Richardson scelto alla 22 nel draft di quest’anno: ottenuto via Charlotte dopo lo scambio che ha portato Belinelli alla corte di Clifford. Ricordando che a roster sono presenti Cauley Stein e il neo arrivo B.Hield. Insomma del materiale giovane e tutto sommato interessante, peccato che siano capitati a Sacramento…. Ricordando che la loro prima scelta al prossimo draft finirà ai Sixers in conseguenza dello scambio per cedere Stauskas nel 2015.

Al di là di questo, mettiamo da parte la pancia e proviamo a ragionare con il cervello. Chiaro che  una trade di questo tipo priva una franchigia del suo pezzo pregiato e ne fornisce un altro da affiancare al Ciglione nella ricerca da parte del GM Dell Demps di dare competitività ad una franchigia che già in estate ha perso due pezzi, Gordon e R.Anderson, inviati in missione speciale a giustificare il sistema Morey a Houston. Dal punto di vista salariale New Orleans si libera del contratto di T.Evans che scade quest’estate, di quello di Galloway (in player option) e del rookie B.Hield (su cui personalmente spenderei ancora qualche soldino). Su Cousins si parla già di estendere il contratto (scade nel 2018) a cifre abbastanza, verrebbe da dire, complesse: 209 milioni per i prossimi 5 anni, anche se si gioca con cifre leggermente al ribasso: 180 milioni. Ora la scelta è se lasciar andare Jrue Holiday (contratto da 11 milioni in scadenza quest’estate) per provare l’assalto ad una PG di livello (il ritorno del figliol prodigo Chris Paul?) da affiancare alle due torri, o tenere l’ex Sixers e scambiare Asik (con un contratto da 11 milioni) per rimpolpare il pacchetto di esterni che al momento vede a roster gente non certo di primo pelo, anche se E.Moore e lo stesso T.Frazier potrebbero trovare giovamento dall’arrivo di Cousins con Davis spostato nel suo ruolo naturale di 4.

Proprio l’aspetto tecnico  è quello che più fa la parte da leone nei vari forum e pagine di discussione che girano nell’etere. Ha senso in una lega incentrata sulla ricerca dello small ball puntare su due torri? Ha senso se,pur rappresentando a pieno la nuova tipologia di lunghi (4.9 tentativi da tre a partita per Cousins con il 35%, 1.7 con il 30% per Davis), i due riusciranno a trovare l’immancabile chimica. Il problema è sempre il contesto ed il tipo di pallacanestro che Gentry o chi per lui (non siamo certi che l’ex Warriors rimanga al timone) intenda far giocare. Trattandosi di due lunghi, con un gioco che per quasi istinto naturale porterà ad occupare il pitturato: Cousins è secondo per tocchi dal gomito con 10.5, Davis con 3.7 tocchi  e 2.3 tiri dal paint (non tra i più alti) e 3.2 tiri dal gomito:  sarà necessario munire l’arsenale di esterni in grado di punire dal perimetro. Al momento i Pelicans sono tredicesimi con 27.4 tiri da dietro l’arco a partita ed una percentuale del 30%, il miglior tiratore nel quintetto titolare è Jrue Holiday con una percentuale vicina al 40%. Sul lato difensivo la necessità di saper difendere in orizzontale avendo già a disposizione un rim protector da 2.5 stoppate a partita a cui è stato aggiunto uno la cui attitudine difensiva è da perfezionare.

Per quanto riguarda l’aspetto “mentale” su Boogie si potrebbero scrivere trattati di analisi di centinaia di pagine sul quadro psicologico del paziente. Diciamo che è un ragazzo al cui confronto gente navigata come Cassano o Balotelli potrebbe tranquillamente guidare una parrocchia.

In generale con questa mossa i Pelicans hanno messo la loro personale bandierina sulla mappa delle Western Conference. Hanno semplicemente approfittato dell’occasione presentatasi per aggiungere un pezzo (da 90?) al loro progetto. Resta da definire in proiezione futura quanto rimarrà di questa trade. Solo il tempo ce lo dirà, anzi come dicono da qualche altra parte ad Est: “trust the process”….